Silvia Guidi

Candidata

Mi chiamo Silvia Guidi e risiedo a Pisa nel quartiere di San Giusto. Dal 2007 lavoro al Comune di Pontedera presso l’Ufficio Cultura. L’esperienza professionale maturata in oltre vent’anni nella pubblica amministrazione mi ha fatto comprendere l’importanza del fare rete tra enti pubblici, istituzioni, associazioni per acquisire una visione plurale, aperta e inclusiva.

Idee e interessi

Ritengo sia un preciso dovere da parte di un governo locale riconoscere il valore della cultura capendo che è fondamentale muoverci in un contesto in cui la “cultura fa cose” mobilitando il lavoro nel nome del turismo, della qualità della vita, dell’educazione, dell’innovazione e della rigenerazione urbana.

Cosa vorrei fare, concretamente

I temi su cui desidero impegnarmi riguardano le politiche di genere, il recupero degli edifici in disuso per scopi sociali e un nuovo modo di pensare la cultura.
POLITICHE DI GENERE Occorre riprendere i discorsi sui diritti fondamentali rimettendo in primo piano il loro significato originario. Il grado di civiltà di un’Amministrazione comunale si misura dal modo in cui vi è un’attenzione e una sensibilità rispetto al tema della parità e al contrasto delle discriminazioni di genere ritenendo che le questioni dei diritti siano centrali per la pianificazione di un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Bilancio di genere e rete Ready sono due strumenti fondamentali per realizzare una città inclusiva, equa e ricca nelle sue diversità.
RECUPERO DEGLI EDIFICI IN DISUSO Mettere a punto politiche di rigenerazione significa riflettere in modo innovativo sul welfare. Puntare in maniera decisa sulla riqualificazione dell’esistente nei quartieri e sulla qualità dello spazio pubblico, quale luogo di relazioni sociali e di offerta di servizi in grado di rispondere ai bisogni pratici delle persone. Occorre garantire i diritti più “sottili” per la vita e la dignità della popolazione anziana. Pensiamo al diritto all’alfabetizzazione digitale che quando manca compromette l’accessibilità ai servizi e all’informazione.
WELFARE CULTURALE Cultura in rete E’ necessario creare una cabina di regia per co-progettare le politiche culturali. Occorre ripensare i musei come luoghi d’incontro animati, aperti alla città, inclusivi, capaci di offrire un nuovo modo di viverli. Promuovere spazi di valorizzazione di nuovi linguaggi espressivi attraverso l’organizzazione di mostre di artisti emergenti, laboratori didattici, conferenze capaci di stimolare la partecipazione dei cittadini all’offerta culturale in un processo di inclusione e di reciproco arricchimento.

Silvia Guidi