Giulio Laforenza

Candidato

Ho 43 anni e lavoro come Project Manager e Valutatore indipendente per la sicurezza (Safety/CyberSecurity) per una multinazionale che si occupa di certificazione di sistemi ferroviari. Sono Vicepresidente della Società Filarmonica Pisana e dirigente della U.S.“Città di Pontedera”. Da sempre coltivo la grande passione per la musica e per la chitarra, e mi esibisco con regolarità col mio gruppo (Ligabue Tribute Band) per piazze e locali. Sono padre di Giulia (13 anni) e Matteo (10 anni).

Idee e interessi

Da padre e cittadino vorrei che Pisa fosse una città a misura di bambino/ragazzo, nella quale la qualità di vita dei suoi abitanti fosse messa in cima alla lista di priorità di chi la amministra. Questo vuol dire servizi pubblici che funzionano bene e rispondano alle esigenze dei cittadini, a partire dalla scuola e la sanità, una mobilità davvero sostenibile (trasporti pubblici di qualità a prezzi accessibili, zone a traffico pedonale con limitazione di velocità a 30 km/h (effettivi), piste ciclabili sicure e collegate tra loro), spazi pubblici godibili in sicurezza che siano punti di incontro, che invoglino i privati ad investire in attività che valorizzino tali spazi e conseguentemente accrescano l’offerta della città ai turisti e ai suoi stessi cittadini. Vorrei che la proposta culturale di Pisa fosse aperta a tutti, variegata, capillare e diffusa sul territorio. Da anni sono impegnato attivamente sul fronte dell’associazionismo musicale e sportivo e ritengo fondamentale che il Comune faccia da “cabina di regia”, e che supporti e valorizzi sempre più le tante Associazioni presenti sul nostro territorio cittadino, che costituiscono un prezioso “collante sociale”, realtà a supporto delle famiglie, punti d’incontro, di confronto e di discussione, vari e propri punti di riferimento dei quartieri.

Cosa vorrei fare, concretamente

Qualora fossi eletto nel Consiglio Comunale mi metterei a disposizione della città di Pisa, al servizio dei cittadini. Mi farei portavoce delle istanze e delle problematiche dei quartieri e mi impegnerei a confrontarmi con chiunque provando, insieme, a dar corpo a proposte concrete per migliorare la qualità di vita della Comunità. Alcune tra le mie proposte per Pisa sono:

  •  Un palazzetto dello sport per eventi medio/grandi (Ospedaletto, area Expo): a Pisa manca una spazio adeguato indoor per ospitare eventi sportivi e manifestazioni culturali rilevanti e fiere. Si potrebbe pensare ad una vera e propria “Cittadella delle arti e dello sport” utilizzabile anche come polo fieristico. Questo consentirebbe di incrementare l’offerta culturale cittadina, e rimettere Pisa al centro di importanti eventi e iniziative di rilevanza nazionale, con ciò che questo comporta in termini di impatti su turismo e commercio.
  • Riqualifica ex siti industriali, ex caserme in città e ripensamento piano utilizzo strutture comunali. Molte aree in città utilizzate in passato come siti industriali da multinazionali versano oggi in condizioni fatiscenti e abbandonate al degrado. Basti pensare, ad esempio, all’area di Porta a Mare (ex Piaggio ed ex Saint Gobain) o all’area industriale prospicente alla “Corning” in via delle Cascine. Tali aree dovrebbero essere bonificate e ripensate/riprogettate prevedendo un piano strutturale funzionale alla Pisa del futuro che dovrebbe prevedere anche il ripensamento dell’utilizzo delle tante strutture comunali già presenti sul territorio e non sfruttate nel modo adeguato (ad esempio l’SMS) o quelle che a breve saranno di disponibilità del Comune (ad esempio l’area dell’ex Ospedale Santa Chiara).
  • Ripensare l’approccio al turismo cittadino. Ad oggi il turista si trattiene a Pisa poco più che per la visita di Piazza dei Miracoli, nonostante tutto quello che ha da offrire il nostro territorio. Occorre pensare a delle strategie per attirare il flusso turistico per periodi prolungati. Alla stessa maniera in cui in altre regioni virtuose (penso ad esempio al Trentino con la “Trentino Card” e la app “Mio Trentino”) il turista viene accolto e gli viene da subito proposto un ventaglio di attività da realizzare durante la sua vacanza, lo stesso potrebbe essere fatto nella nostra città. Il turista avrà la possibilità di acquistare una Card (anche “virtuale”), o di scaricarsi un’app, che oltre a dare diritto a sconti su mezzi di trasporto urbani o musei, consentirà di prenotare visite guidate, un giro in battello alla foce dell’Arno, prenotare un ombrellone a Marina di Pisa o Tirrenia d’estate, farsi un bagno alle Terme di San Giuliano, prenotare un ristorante, e tanto altro. Anche in questo caso è importante che tutti gli attori della città facciano “squadra” o “sistema” e che il Comune progetti e realizzi l’infrastruttura.
  • Un nuovo piano di mobilità cittadina. Ci sono delle specifiche aree della città dove sistematicamente si vengono a creare code di autovetture in certe ore della giornata. Tali situazioni critiche devono essere individuate, monitorate e per ognuna di esse occorre pensare ad un rimedio specifico. Per fare solo alcuni esempi i passaggi a livello di via Rindi, Gagno e dei Passi devono essere bypassati con opportune opere civili (sottopassaggi o cavalcavia). Il traffico nella rotatoria di Porta a Mare potrebbe essere alleggerito notevolmente inserendo una rotatoria prima del Ponte dell’Impero (o dell’Aurelia) al fine di consentire alle auto in arrivo da Nord sull’Aurelia di raggiungere i Lungarni senza andare a intasare la rotonda di Porta a Mare e via Conte Fazio. Inoltre occorre rivedere radicalmente il sistema di trasporto urbano, anche provvedendo ad un aggiornamento tecnologico dell’infrastruttura che possa offrire nuovi servizi innovativi all’utenza.
  • Pisa è la città della Ricerca e vanta una presenza importante dell’Università, centri di eccellenza come la Scuola Normale Superiore o la Scuole Superiore Sant’Anna, nonché la più grande area di ricerca del CNR d’Italia. Da queste realtà nascono ogni anno startup, imprese innovative e realtà industriali che portano lavoro e occupazione nel territorio. Una maggiore sinergia tra queste istituzioni cittadine e il Comune potrebbe aprire nuove prospettive alla nostra città. Si potrebbe ad esempio pensare di coinvolgere attivamente tutti questi enti nella progettazione stessa della città (progetto “Smart Cities”) con iniziative volte all’efficientamento energetico, al miglioramento della mobilità urbana e della qualità di vita dei cittadini. Gli enti di ricerca potrebbero diventare parte attiva anche in una collaborazione continuativa e programmata con le scuole medie e superiori che da una parte valorizzi il lavori di ricercatrici e ricercatori, dall’altro sia fonte di ispirazione per giovani e giovanissimi alle prese con lo studio della teoria sui libri di scuola e la difficile scelta di cosa fare nella vita.


Giulio Laforenza